Il celeberrimo Radicalometro Storico di Granzotto (dallo scienziato che in origine ne costituiva il parametro), per quanto strumento arbitrario non può non tenere conto dello spoglio elettorale dei candidati al comitato che risulterà all'XI congresso del 4 novembre prossimo. Ecco dunque come andrà, dividendo i nominativi in gruppi di 18 per post, in quanto ogni post può contenere fino a un massimo di venti etichette (le restanti due essendo ovviamente "RADICAL" e "GRANZOTTO"), al fine che i candidati possano beneficiare del giusto avanzamento nella classifica appunto del Radicalometro stesso in basso a destra.
1. Mina WELBY, 114 voti
2. Lorenzo STRIK-LIEVERS, 102, e Lorenzo LIPPARINI, 102
4. Giulia CRIVELLINI, 88, e Giulia SIMI, 88
6. Antonella SOLDO, 87
7. Riccardo MAGI, 74
8. Alessandro LITTA MODIGNANI, 69
9. Silvio VIALE, 66
10. Luca BOVE, 64
11. Matteo ANGIOLI, 63
12. Annalisa CHIRICO, 61
13. Michele CAPANO, 59
14. Alfredo PAUCIULO, 58
15. Matteo MAINARDI, 57
16. Andrea DE LIBERATO, 56
17. Alessandro CAPRICCIOLI, 55, e Nicolino TOSONI, 55
Il celeberrimo Radicalometro Storico di Granzotto (dallo scienziato che in origine ne costituiva il parametro), per quanto strumento arbitrario non può non tenere conto dello spoglio elettorale dei candidati al comitato che risulterà all'XI congresso del 4 novembre prossimo. Ecco dunque come andrà, dividendo i nominativi in gruppi di 18 per post, in quanto ogni post può contenere fino a un massimo di venti etichette (le restanti due essendo ovviamente "RADICAL" e "GRANZOTTO"), al fine che i candidati possano beneficiare del giusto avanzamento nella classifica appunto del Radicalometro stesso in basso a destra.
19. Massimiliano IERVOLINO, 54 voti, e Marco Maria FREDDI, 54
21. Diego DE GIOIELLIS, 53, e Roberto ZOCCOLAN, 53
23. Eleonora PALMA, 52, Giulio MANFREDI, 52, e Maria Grazia LUCCHIARI, 52
26. Leonardo SCANDOLA, 48, Riccardo CRISTIANO, 48, e Antonio STANGO, 48
29. Manuela ZAMBRANO, 47 Rodolfo VIVIANI, 47, e Nicolò CALABRO, 47
32. Roberto GAUDIOSO, 46
33. Josè DE FALCO, 43, e Deborah CIANFANELLI, 43
35. Caterina CARAVAGGI, 42
19. Massimiliano IERVOLINO, 54 voti, e Marco Maria FREDDI, 54
21. Diego DE GIOIELLIS, 53, e Roberto ZOCCOLAN, 53
23. Eleonora PALMA, 52, Giulio MANFREDI, 52, e Maria Grazia LUCCHIARI, 52
26. Leonardo SCANDOLA, 48, Riccardo CRISTIANO, 48, e Antonio STANGO, 48
29. Manuela ZAMBRANO, 47 Rodolfo VIVIANI, 47, e Nicolò CALABRO, 47
32. Roberto GAUDIOSO, 46
33. Josè DE FALCO, 43, e Deborah CIANFANELLI, 43
35. Caterina CARAVAGGI, 42
Il celeberrimo Radicalometro Storico di Granzotto (dallo scienziato che in origine ne costituiva il parametro), per quanto strumento arbitrario non può non tenere conto dello spoglio elettorale dei candidati al comitato che risulterà all'XI congresso del 4 novembre prossimo. Ecco dunque come andrà, dividendo i nominativi in gruppi di 18 per post, in quanto ogni post può contenere fino a un massimo di venti etichette (le restanti due essendo ovviamente "RADICAL" e "GRANZOTTO"), al fine che i candidati possano beneficiare del giusto avanzamento nella classifica appunto del Radicalometro stesso in basso a destra.
36. Gianmarco BONDI, 41, Emilio MARTUCCI, 41, Andrea FURGIUELE, 41, Bruno MARTELLONE, 41, Claudio BARAZZETTA, 41, e Leonardo MONACO, 41
42. Gianluca TELARI, 40, Maurizio BUZZEGOLI, 40
44. Davide AMBROSINI, 39
45. Luigi MAZZOTTA, 38
46. Valeria MANIERI, 36, e Vincenzo VITULLI, 36
48. Marianna PANICO, 35, e Demetrio BACARO, 35
50. Eleonora MONGELLI, 34
51. Franco LEVI, 33
36. Gianmarco BONDI, 41, Emilio MARTUCCI, 41, Andrea FURGIUELE, 41, Bruno MARTELLONE, 41, Claudio BARAZZETTA, 41, e Leonardo MONACO, 41
42. Gianluca TELARI, 40, Maurizio BUZZEGOLI, 40
44. Davide AMBROSINI, 39
45. Luigi MAZZOTTA, 38
46. Valeria MANIERI, 36, e Vincenzo VITULLI, 36
48. Marianna PANICO, 35, e Demetrio BACARO, 35
50. Eleonora MONGELLI, 34
51. Franco LEVI, 33
Il celeberrimo Radicalometro Storico di Granzotto (dallo scienziato che in origine ne costituiva il parametro), per quanto strumento arbitrario non può non tenere conto dello spoglio elettorale dei candidati al comitato che risulterà all'XI congresso del 4 novembre prossimo. Ecco dunque come andrà, dividendo i nominativi in gruppi di 18 per post, in quanto ogni post può contenere fino a un massimo di venti etichette (le restanti due essendo ovviamente "RADICAL" e "GRANZOTTO"), al fine che i candidati possano beneficiare del giusto avanzamento nella classifica appunto del Radicalometro stesso in basso a destra.
52. Daniele CARCEA, 32, Dario BOILINI, 32, ed Enrico SALVATORI, 32
55. Aldo BIAGINI MARIANI, 31, e Roberto GRANESE, 31
57. Felice BELLANTI, 30
58. Pietro PIPI, 29, e Mauro ZANELLA, 29
60. Marco BELELLI, 28
61. Luisa SIMEONE, 26
62. Domenico SPENA, 25
63. Onofrio GERLANDO, 24
64. Andrea RAMPA, 23
65. Alessandro FREZZATO, 22, e Maurizio REINA, 22
67. Donato SALZANO, 21
68. Luca PATAVINO, 20
69. Francesco PASQUARIELLO, 19
52. Daniele CARCEA, 32, Dario BOILINI, 32, ed Enrico SALVATORI, 32
55. Aldo BIAGINI MARIANI, 31, e Roberto GRANESE, 31
57. Felice BELLANTI, 30
58. Pietro PIPI, 29, e Mauro ZANELLA, 29
60. Marco BELELLI, 28
61. Luisa SIMEONE, 26
62. Domenico SPENA, 25
63. Onofrio GERLANDO, 24
64. Andrea RAMPA, 23
65. Alessandro FREZZATO, 22, e Maurizio REINA, 22
67. Donato SALZANO, 21
68. Luca PATAVINO, 20
69. Francesco PASQUARIELLO, 19
Il celeberrimo Radicalometro Storico di Granzotto (dallo scienziato che in origine ne costituiva il parametro), per quanto strumento arbitrario non può non tenere conto dello spoglio elettorale dei candidati al comitato che risulterà all'XI congresso del 4 novembre prossimo. Ecco dunque come andrà, dividendo i nominativi in gruppi di 18 per post, in quanto ogni post può contenere fino a un massimo di venti etichette (le restanti due essendo ovviamente "RADICAL" e "GRANZOTTO"), al fine che i candidati possano beneficiare del giusto avanzamento nella classifica appunto del Radicalometro stesso in basso a destra.
70. Valentino PAESANI, 17
71. Michele LATORRACA, 14
72. Nicola MAGALETTI, 13
73. Vittorio MARINELLI, 12, e Matteo COLLODEL, 12
75. Lorenzo CENNI, 7, e Francesco D AMBROSIO, 7
77. Michele PALERMO, 1
78. Mario DE FILIPPI, 0, ed Enrico PROCACCI, 0
70. Valentino PAESANI, 17
71. Michele LATORRACA, 14
72. Nicola MAGALETTI, 13
73. Vittorio MARINELLI, 12, e Matteo COLLODEL, 12
75. Lorenzo CENNI, 7, e Francesco D AMBROSIO, 7
77. Michele PALERMO, 1
78. Mario DE FILIPPI, 0, ed Enrico PROCACCI, 0
Nomenclatura radicale / 1 di 10 / Giovanni
Quali sono i 50 nomi più ricorrenti nella nomenclatura radicale? Ogni scusa è buona per aizzare la cruenta battaglia del Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro), e in questa serie esploriamo i nomi più frequenti della galassia di animali radicani, presi dal Radicalometro stesso. Un'analisi controversa a causa dei nomi composti, a causa dei quali risulta a sopresa che il più frequente non è il prevedibile Marco, relegato al secondo posto dalle numerose (16) forme di Giovanni. Infatti ai quattro Giovanni "normali" (COMINELLI, DE PASCALIS, MASTROENI, NEGRI), un paio di abbreviati Gianni (BETTO e COLACIONE) e altrettanti John (FISCHETTI e PATELLI), si contano ben tre Gianfranchi (DELL'ALBA, PALAZZOLO e SPADACCIA) più Giancarlo ARNAO, Giandomenico BELTRAME, Gianluca TELARI, Gianluigi MELEGA e Gianmarco BONDI. A tali Giovanni vari corrispondono le etichette di questo post, che hanno un limite massimo, perciò per poter vedere gli altri nomi più frequenti dovrò spezzettare l'elenco in dieci post, affinché gli interessati ne traggano beneficio nella classifica del Radicalometro stesso.
Quali sono i 50 nomi più ricorrenti nella nomenclatura radicale? Ogni scusa è buona per aizzare la cruenta battaglia del Radicalometro Storico di Granzotto (dal nome dello scienziato che in origine ne costituiva il parametro), e in questa serie esploriamo i nomi più frequenti della galassia di animali radicani, presi dal Radicalometro stesso. Un'analisi controversa a causa dei nomi composti, a causa dei quali risulta a sopresa che il più frequente non è il prevedibile Marco, relegato al secondo posto dalle numerose (16) forme di Giovanni. Infatti ai quattro Giovanni "normali" (COMINELLI, DE PASCALIS, MASTROENI, NEGRI), un paio di abbreviati Gianni (BETTO e COLACIONE) e altrettanti John (FISCHETTI e PATELLI), si contano ben tre Gianfranchi (DELL'ALBA, PALAZZOLO e SPADACCIA) più Giancarlo ARNAO, Giandomenico BELTRAME, Gianluca TELARI, Gianluigi MELEGA e Gianmarco BONDI. A tali Giovanni vari corrispondono le etichette di questo post, che hanno un limite massimo, perciò per poter vedere gli altri nomi più frequenti dovrò spezzettare l'elenco in dieci post, affinché gli interessati ne traggano beneficio nella classifica del Radicalometro stesso.
Nomenclatura radicale / 2 di 10 / Marco e Mario
A pari merito al secondo posto abbiamo 9 Marco (BELELLI, BELLOCCHIO, BELTRANDI, BOATO, CAPPATO, FREDDI, PANNELLA, PERDUCA, TARADASH) e cinque Mario (DE FILIPPI, PALOMBO, PANNUNZIO, RIZZO, STADERINI) ai quali vanno però sommate quattro Marie: BALDINI, COSCIONI, LUCCHIARI e VAGLIO
A pari merito al secondo posto abbiamo 9 Marco (BELELLI, BELLOCCHIO, BELTRANDI, BOATO, CAPPATO, FREDDI, PANNELLA, PERDUCA, TARADASH) e cinque Mario (DE FILIPPI, PALOMBO, PANNUNZIO, RIZZO, STADERINI) ai quali vanno però sommate quattro Marie: BALDINI, COSCIONI, LUCCHIARI e VAGLIO
Nomenclatura radicale / 3 di 10 / Alessandro e Michele
Quarta posizione è condivisa tra 8 Alessandri così come sono (DEPETRO, CAPRICCIOLI, FREZZATO, LITTA MODIGNANI, TESSARI) o in altre forme: Alexandre DE PERLINGHI, Sandro OTTONI, un'unica Alessandra ANCONA; e altrettanti Micheli: BOSELLI, CAPANO, DE LUCIA, LATORRACA, PALERMO, PLACIDO, PAVAN, compreso un Mihai ROMANCIUC.
Quarta posizione è condivisa tra 8 Alessandri così come sono (DEPETRO, CAPRICCIOLI, FREZZATO, LITTA MODIGNANI, TESSARI) o in altre forme: Alexandre DE PERLINGHI, Sandro OTTONI, un'unica Alessandra ANCONA; e altrettanti Micheli: BOSELLI, CAPANO, DE LUCIA, LATORRACA, PALERMO, PLACIDO, PAVAN, compreso un Mihai ROMANCIUC.
Nomenclatura radicale / 5 di 10 / Andrea, Antonio e Francesco
Settimi per frequenza con 6 entry ciascuno ci sono 6 Andrea (DE LIBERATO, FURGIUELE, RAMPA, RIDOLFI, TAMBURI e TURCHETTI); sei suddivisi tra gli Antonio (PISANI, RUSSO, STANGO) e le Antonelle (CASU, SOLDO, SPOLAOR); sei Franca/o o Francesco (BERGER, D'AMBROSIO, FOIS, LEVI, PASQUARIELLO, RUTELLI)
Settimi per frequenza con 6 entry ciascuno ci sono 6 Andrea (DE LIBERATO, FURGIUELE, RAMPA, RIDOLFI, TAMBURI e TURCHETTI); sei suddivisi tra gli Antonio (PISANI, RUSSO, STANGO) e le Antonelle (CASU, SOLDO, SPOLAOR); sei Franca/o o Francesco (BERGER, D'AMBROSIO, FOIS, LEVI, PASQUARIELLO, RUTELLI)
Nomenclatura radicale / 6 di 10 / Giuseppe, Massimo e Paolo
Completata la top-ten, undicesimi in classifica troviamo cinque ciascuno di Giuseppi variabili (Peppino CALDERISI, Beppino ENGLARO, Beppi LAMEDICA, Giuseppe LOTETA, Geppi RIPPA); Massimi (BORDIN, LENSI, SALVADORI, TEODORI, più un Massimiliano IERVOLINO) e Paoli (BRECCIA, MAZZA, PIETROSANTI, VIGEVANO e Paola SAIN)
Completata la top-ten, undicesimi in classifica troviamo cinque ciascuno di Giuseppi variabili (Peppino CALDERISI, Beppino ENGLARO, Beppi LAMEDICA, Giuseppe LOTETA, Geppi RIPPA); Massimi (BORDIN, LENSI, SALVADORI, TEODORI, più un Massimiliano IERVOLINO) e Paoli (BRECCIA, MAZZA, PIETROSANTI, VIGEVANO e Paola SAIN)
Nomenclatura radicale / 7 di 10 / Bruno, Eleonora, Giulio, Luca, Mauro, Matteo, Nicola, Sergio
Dal 14-esimo al 21-esimo posto ci sono 4 ciascuno di Bruno (MARTELLONE, MELLANO, ZEVI e COLACICCO che però è Bruna, anche se è bionda); le Eleonore, senza sorpresa, sono tutte donne (DE RIGO, MONGELLI, PALMA, VOLTOLINA); le Giulie (CRIVELLINI, INNOCENZI, SIMI) più Giulio MANFREDI; i Luca (BAGATIN, BOVE, FRASSINETI, PATAVINO); i Mauri (MELLINI, ROSTAGNO, SUTTORA, ZANELLA); a esaurire il Vangelo i Mattei (ANGIOLI, COLLODEL, MAINARDI, MECACCI); svariate forme di Nicola (CALABRO, HRAMOV, MAGALETTI, TOSONI); e i Sergi (D'ELIA, GIORDANO, ROVASIO, STANZANI)
Dal 14-esimo al 21-esimo posto ci sono 4 ciascuno di Bruno (MARTELLONE, MELLANO, ZEVI e COLACICCO che però è Bruna, anche se è bionda); le Eleonore, senza sorpresa, sono tutte donne (DE RIGO, MONGELLI, PALMA, VOLTOLINA); le Giulie (CRIVELLINI, INNOCENZI, SIMI) più Giulio MANFREDI; i Luca (BAGATIN, BOVE, FRASSINETI, PATAVINO); i Mauri (MELLINI, ROSTAGNO, SUTTORA, ZANELLA); a esaurire il Vangelo i Mattei (ANGIOLI, COLLODEL, MAINARDI, MECACCI); svariate forme di Nicola (CALABRO, HRAMOV, MAGALETTI, TOSONI); e i Sergi (D'ELIA, GIORDANO, ROVASIO, STANZANI)
Nomenclatura radicale / 8 di 10 / Angelo, Emilio, Guido, Leonardo, Lorenzo, Maurizio, Piero, Silvio, Stefano
Dal 22-esimo al trentesimo posto per frequenza con tre ciascuno le varianti Angiolo BANDINELLI, Angelo PEZZANA e Angela ROVEDA; gli Emili MARTUCCI e VESCE con Emiliano SILVESTRI; e ancora i Guidi FERRETTI, GENTILE, TASSINARI; i Lorenzi CENNI, LIPPARINI, STRIK-LIEVERS; i Maurizi BUZZEGOLI, REINA, TURCO; i Pieri PASOLINI, PIPI, WELBY; le Silvie MANZI e BONONCINI (Silvana) con VIALE; gli Stefani BILOTTI, KARASTOYANOV, SANTAROSSA
Dal 22-esimo al trentesimo posto per frequenza con tre ciascuno le varianti Angiolo BANDINELLI, Angelo PEZZANA e Angela ROVEDA; gli Emili MARTUCCI e VESCE con Emiliano SILVESTRI; e ancora i Guidi FERRETTI, GENTILE, TASSINARI; i Lorenzi CENNI, LIPPARINI, STRIK-LIEVERS; i Maurizi BUZZEGOLI, REINA, TURCO; i Pieri PASOLINI, PIPI, WELBY; le Silvie MANZI e BONONCINI (Silvana) con VIALE; gli Stefani BILOTTI, KARASTOYANOV, SANTAROSSA
Nomenclatura radicale / 9 di 10 / Adel/aide, Adriano, Armando, Claudio, Daniele, Domenico, Donatella, Elio, Elisabetta, Enzo,
E per concludere i cinquanta nomi più ricorrenti ecco quelli presenti almeno due volte, che devo dividere in due post: Adele/Adelaide (rispettivamente AGLIETTA e FACCIO); Adriano (DE STEFANO, SOFRI); Armando (CROCICCHIO, DREON); Claudio (BARAZZETTA, MARTELLI); Daniela CACACE e Daniele CARCEA; Domenico (MODUGNO, SPENA); Donatella (CORLEO, PORETTI); Elio (POLIZZOTTO, VITTORINI); Elisabetta (GROSSO, ZAMPARUTTI); Enzo (CUCCO, TORTORA)
E per concludere i cinquanta nomi più ricorrenti ecco quelli presenti almeno due volte, che devo dividere in due post: Adele/Adelaide (rispettivamente AGLIETTA e FACCIO); Adriano (DE STEFANO, SOFRI); Armando (CROCICCHIO, DREON); Claudio (BARAZZETTA, MARTELLI); Daniela CACACE e Daniele CARCEA; Domenico (MODUGNO, SPENA); Donatella (CORLEO, PORETTI); Elio (POLIZZOTTO, VITTORINI); Elisabetta (GROSSO, ZAMPARUTTI); Enzo (CUCCO, TORTORA)
Nomenclatura radicale / 10 di 10 / Eugenio, Giorgio, Laura, Livio, Marino, Marcello, Olivia, Raffaele, Valerio, Vasco
Ultimi dieci nomi (e venti cognomi) della top-50. Eugenio (MONTALE, SCALFARI); Giorgio (OREDA, PAGANO); Laura (ARCONTI, CONTI); Livio (CASALE, SCHNUR); Marinza SZIKORA e Marino BUSDACHIN; Marcello (BARAGHINI, CRIVELLINI); Olivia RATTI e Olivier DUPUIS; Raffaele DE ANGELIS e Raffaella BIANCHI; Valeria MANIERI e Valerio FEDERICO; Vasco CARRARO e Vasco ROSSI.
Ultimi dieci nomi (e venti cognomi) della top-50. Eugenio (MONTALE, SCALFARI); Giorgio (OREDA, PAGANO); Laura (ARCONTI, CONTI); Livio (CASALE, SCHNUR); Marinza SZIKORA e Marino BUSDACHIN; Marcello (BARAGHINI, CRIVELLINI); Olivia RATTI e Olivier DUPUIS; Raffaele DE ANGELIS e Raffaella BIANCHI; Valeria MANIERI e Valerio FEDERICO; Vasco CARRARO e Vasco ROSSI.
The perfect music
It punctually rises to the throat
thin water tide
rigid, gaseous perhaps,
acute nostalgia of something
that I don’t even know,
blind born creature to which nobody
can explain the shiver of the sun,
in dark peace in the night.
I’ll have to find myself again
With no breath in the blue at the zenith,
and a dazzling glacier,
I’ll have to count again
the very small fingers
of a baby son in my arms
in order to remember
(mystical relief)
of just being blind,
just deaf
in the infinite perfect music
April 3, 2005
GLI EVIRATI ARABI UNITI / 1
NEW YORK (USA) - Qui al New York Times non abbiamo ancora capito come mai gli abbonati ci paghino centinaia di dollari laddove gli scoop più eclatanti si leggono invece totalmente gratis su questo cazzo di blog di Miss Welby.
L'ANTEFATTO, E' universalmente noto che gli inglesi sono l'unico popolo al mondo che non parla la lingua inglese (in verità non l'unico: anche noi americani facciamo fatica, vedi Bush). In pratica gli unici cinque inglesi che parlano inglese decentemente sono i giornalisti conduttori dei telegiornali della Bbc, Ma i sudditi di Sua Maestà non li capiscono. Meno male che invece li capiscono in Zimbabwe, dove al dittatore locale Mugabe rimangono pochi mesi di vita, Grazie a Dio che finalmente si è rotto le palle (ahò, anche al sig Dio bisogna pur dargli i suoi tempi).
UN PO' DI STORIA. Torniamo al dunque. Notoriamente ignoranti della loro stessa lingua, nel colonizzare gli Emirati Arabi Uniti gli inglesi aggiunsero per sbaglio due gambette attorno alla V, così trasformandola in una M. Ecco spiegato il perché ancora al giorno d'oggi ci ostiniamo a chiamarli United Arab EMirates, mentre la dizione corretta sarebbe United Arab EVirates.
INFATTI COSTORO EMIRI, verificare per credere, sono tutti evirati, proprio nel senso che sono privi del pisello, o chiamiamolo pure col suo nome (nonostante qui al New York Times non si potrebbe): il cazzo, Ebbene i virili sceicchi sono privi degli organi sessuali esterni maschili.
A QUESTO PUNTO LA DOMANDA SORGE SPONTANEA: ma se sono evirati, e purtuttavia al tempo stesso uniti, ma come diavolo fanno ad unirsi (incularsi) tra di loro? La risposta nella prossima puntata, se nel frattempo non mi ammazzano gli Evirati arabi uniti
RIVOLUZIONARIO: La NASA spedisce anatre su Marte.
HOUSTON (Texas) - Un altro scoop esclusivo di Miss Welby: per la prima volta nella storia, quasi di nascosto e senza troppo clamore, la NASA ha anticipato i cosmonauti russi inviando sul pianeta Marte un animale terrestre. Anzi non uno solo, ma ben quattro. Quattro anatre, opportunamente dotate di occhiali da sole. Il viaggio è durato tre mesi e il costo dell'operazione segreta a sopresa voluta dal presidente Obama in persona è costata al contribuente americano la bellezza di tre miliardi di dollari, senza contare 20 euri di occhiali da sole di pessima qualità presi in una bancarella di senegalesi ad Assago (Milano). D'altronde, hanno spiegato i nostri infiltrati russi nella NASA, i tre miliardi di dollari servivano per il razzo spaziale, e i venti euri per gli occhiali da sole ha dovuto metterli di tasca sua la progettista del razzo spaziale, l'ingegnere tedesca Angela Gertrude Merkel, autrice dell'immagine esclusiva che solo Miss Welby vi può dare, nonché a tempo perso anche primo ministro della repubblica federale di Germania.(a tale proposito, fra parentesi, vi posso assicurare che l'ingegnere spaziale tedesca non è affatto una "culona" come sosteneva il coso, quello lì, adesso mi sfugge il nome, era quel primo ministro italiano del secolo scorso col pene talmente piccolo che dovette prendersi per portavoce Penecazzo-Capezzone). La mega-ingegneressa Merkel ha scattato personalmente la foto dei quattro occhialuti paperi su Marte. Non si sa se lei riuscirà a tornare dal pianeta rosso (corre voce che la NASA vorrebbe lasciarla lassù), ma speriamo tornino almeno i suoi paperi occhialuti.
PS: ricevo in questo istante un messaggio di un tale sig Marco Pannella: "Gentile Miss Welby, mister president Obama e signori tecnici della NASA, Invece della Merkel e dei paperi occhialuti, potreste essere così cortesi di lasciare su Marte quel testa di Penecazzo di Capezzone? Grazie"
Immediata risposta del presidente Obama e dell'Agenzia spaziale ameriana: "Esteemble Mr Pannella, we would be very happy to send your Mr Penecazzone on Mars, but that will cost you US$ 3 mld"
HOUSTON (Texas) - Un altro scoop esclusivo di Miss Welby: per la prima volta nella storia, quasi di nascosto e senza troppo clamore, la NASA ha anticipato i cosmonauti russi inviando sul pianeta Marte un animale terrestre. Anzi non uno solo, ma ben quattro. Quattro anatre, opportunamente dotate di occhiali da sole. Il viaggio è durato tre mesi e il costo dell'operazione segreta a sopresa voluta dal presidente Obama in persona è costata al contribuente americano la bellezza di tre miliardi di dollari, senza contare 20 euri di occhiali da sole di pessima qualità presi in una bancarella di senegalesi ad Assago (Milano). D'altronde, hanno spiegato i nostri infiltrati russi nella NASA, i tre miliardi di dollari servivano per il razzo spaziale, e i venti euri per gli occhiali da sole ha dovuto metterli di tasca sua la progettista del razzo spaziale, l'ingegnere tedesca Angela Gertrude Merkel, autrice dell'immagine esclusiva che solo Miss Welby vi può dare, nonché a tempo perso anche primo ministro della repubblica federale di Germania.(a tale proposito, fra parentesi, vi posso assicurare che l'ingegnere spaziale tedesca non è affatto una "culona" come sosteneva il coso, quello lì, adesso mi sfugge il nome, era quel primo ministro italiano del secolo scorso col pene talmente piccolo che dovette prendersi per portavoce Penecazzo-Capezzone). La mega-ingegneressa Merkel ha scattato personalmente la foto dei quattro occhialuti paperi su Marte. Non si sa se lei riuscirà a tornare dal pianeta rosso (corre voce che la NASA vorrebbe lasciarla lassù), ma speriamo tornino almeno i suoi paperi occhialuti.
PS: ricevo in questo istante un messaggio di un tale sig Marco Pannella: "Gentile Miss Welby, mister president Obama e signori tecnici della NASA, Invece della Merkel e dei paperi occhialuti, potreste essere così cortesi di lasciare su Marte quel testa di Penecazzo di Capezzone? Grazie"
Immediata risposta del presidente Obama e dell'Agenzia spaziale ameriana: "Esteemble Mr Pannella, we would be very happy to send your Mr Penecazzone on Mars, but that will cost you US$ 3 mld"
Rinvenuto il corpo di Daniele Capezzone
PORDENONE (Italy) - Dove altrimenti? Una città il cui anagramma è Porno Eden era il posto più ovvio dove rinvenire lo scomparso portavoce il cui anagramma è Penecazzo. Noi di Miss Welby abbiamo unito gli sforzi con altri gruppi editoriali minori (Rizzoli-Corriere della sera ed Espresso-Repubblica) per andare a stanare lo scomparso marchettaro nello scantinato della ex radicale pordenonese Dora Pezzilli, detta anche Pezzillizzone, nella cui cantina abbiamo scovato il Penecazzo accanto a un vecchio server impolverito quasi quanto lui. Il corpo di Capezzone, incredibilmente ancora vivo, era privo della testa, ma ciò non ha destato sorpresa: infatti ancora prima della sua scomparsa non ne sembrava particolarmente dotato. Il leader storico dei radicali milanesi, Armando Crocicchio (Crocizzone per gli amici) si è generosamente offerto di sopperire all'amputazione cranica con un busto marmoreo di sé stesso e da egli stesso scolpito. In futuro dovremo pertanto abituarci a un Capezzone con cranio marmoreo di 25 kg e perfino con tanto di barba, quest'ultima villosità unica vera differenza rispettto al passatozzone del marchettarozzone romanozzone.
[si ringraziano per la collaborazzone i settimanali Oggizzone ed Esprezzone]
[si ringraziano per la collaborazzone i settimanali Oggizzone ed Esprezzone]
Virginia Welby interviews Michele Boselli on his drinking problem
SANTA LUCIA DI PIAVE (Italy) - The “anonymous” alcoholic who on 20 February 2012 aroused fuss with his outing in the leading weekly newsmagazine Oggi answers to the name of Michele Boselli, 46-y-o blogger from Santa Lucia di Piave, where we have met him together with Ms Giovanna Facchin, 60, former nurse in charge of the local Club for alcoholics in treatment (CAT), that both attend with a dozen of families sharing such personal drama and devastating social problem.
Michele, how your drinking problem begun and why?
In order to drug myself to a recreational aim. When I was a teenager I preferred the by-products of cannabis (hashish and marijuana, ndr). Then, relatively late in respect of nowaday's young people, at the age of 26 I began to consume alcohol in substitution to the “pot”, than did not exist in the countries of Eastern Europe where I had moved becase of my job, but down there alcohol rivers slid like a collective anesthesia instrument by totalitarian communism for the masses unfortunately inebriated.
What brought you in Eastern Europe?
At the time I was working for the Transnational Radical Party, lobbying in the parliaments of the post-Communists countries for the institution of the International Criminal Court, thanks to which also Karadzhic and Mladic will end their days like Milosevic behind the bars of a modern and clean Dutch jail, which thing is a pleasure to me, since by the Serbian militia I was captured and detenained in Kosovo during the war. Ugly experience, but this should not sound like an excuse for my alcoholism.
In fact, returning to the topic, how did you noticed that drinking had become a problem? It compromised in some way your job and your relationship with others?
Not the job. except for the fact that alcohol consumption had weakened me psychologically in developing some phobias such as, for example, fear to fly, which was an essential part of my political activity. But the real element triggering my conscience was when in 2006 - thanks to a state of drunkeness I was dumped by an unpleasant Parisian girl to whom I had a crush with at the time. The Fatherland (Italy!) revenged me in the football (soccer) World championship in Berlin. We brutally fucked the French in winning the most-yerned competition on this planet.
How many times have you tried to stop drinking? Where did you addressed yourself?
Three times. The first one in 2007 in Auronzo (North-East Italy), but I fled after a few days because my computer was seized, prohibited to me, a dependency with no damages and therefore an absurd prohibition. The second one in 2009 in Teolo (again in North-East Italy), where instead I recovered in very good shape (computer was permitted), but then I made the mistake of not constantly, frequently attending the alcoholits' Club and therefore I had the classic fall-back. Thirdly, recently in San Daniele del Friuli, which is an excellent public health structure where deep friendships with persons welcomed from all over Italy are established, Among them, my current partner, whom I met there.
Why have you chosen to make you story public?
The communitarian experience at San Daniele's hospital made me aware that one has not not to be ashamed to ask for help, and the best way in order to show gratefulness towards who has helped me consists just in communicating this message to those afraid of expose themselves.
How society behaves in regards to those admitting to have a drinking problem?
Except for a few idiots who irride you, there are many more intelligent and comprehensive persons, with no moralistic complexes of superiority. Among these people are those in the Clubs for alcoholics in treatment, all likeable people to find new friends among them. Or there is your doctor, who has the duty to assist with highest consideration those who face the difficult step to overcome the embarrassment. And then, if because of this courageous choice you'll be irrided by the friends in the pub, all the better: it has been ascertained to have for “friends” a bunch of idiots.
Why are so many people alcoholics without knowing it?
Actually, we intimately know, but it is a drug which consumption is considered normal in our culture.
What advise would you give to young people getting drunk on weekends?
None. These very pages of your newspaper inform them on a daily basis on how they kill themselves. If they do not understand it, rather than advise there only is to hope that the planetrees help the natural selection.
This sounds macabre cynicism. How about the innocent victims?
Right. Then I would advise them to annoy local politicians in order to adapt local public transport at least to the levels that even the Third World enjoys: in Santa Lucia we only have three buses a day, total zero by night or on Sundays. Another suggestion for the upcoming spring and summer: experience a non-alcoholic conviviality in the public gardens enjoying some good music at a reasonable volume and, if you really want, also some cannabis, much less harmful than alcohol. In the event that the police or patrols annoy you, send them to direct the traffic. In doing so, do not exitate to use the "F" word.
You are irresponsably encouraging the use of illegal substances, but drinking is not like taking drugs…
IT IS! It is a substance by a toxicity comparable to heroin or cocaine, both in terms of physical dependency and social dangerousness, while it does not turn out that cannabis provokes family violence or road rage, indeed it has the opposite effect. We do not consider alcohol like a drug just because it is legal and therefore it does not enrich the Mafias, but otherwise the distinction is absolutely antiscientific.
Thanks for having shared your experience with our newspaper.
You are welcome. Now, will you buy me a pint of beer?
US military combines green and mean to fly drones on biofuels. The US navy's aggressive plan to replace a third of its huge fuel use with biofuels has now seen the unmanned aircraft, as well as ships and supersonic aircraft, trial the fuels. A BQM-74E aerial drone is launched from the USS Thach. The US Navy has flown drones using a 50-50 mix of biofuel and jet fuel... Guardian
Sunday fetish on Saturday. Prima di tutto mi è doveroso ringraziare Megan Fox, qui sopra, per la gentile concessione delle sue gambe strepitose. Ma una volta tanto la nostra occasionale domenica feticista non contempla tacchi gonfi o tette a spillo, bensì parliamo di parrucche. Eccomi qui sotto in un caschetto biondo molto arrapante che ho indossato insieme alle lenti a contatto azzurre e, lo ammetto, mi sono un pochino ritoccata col photoshop.
Ma che ne è invece di Daniele Capezzone, si chiede giustamente Emilio Fede? In effetti non saprei proprio dire se questo di sotto sia Fede o Capezzone. O forse un incrociozzone, un fedezzone. In ogni caso un parruzzone.
Avremo modo di approfondire che ne sia del Capezzone: con uno dei suoi eclatanti scoop la vostra amata Miss Welby ha infatti scoperto, e presto lo rivelerà, dove ammuffisce il quarantenne portavoce di... di coso, lì... scusate, non ricordo più il nome. Ma invece un nome che per associazione di idee sorge spontaneo quando di parla di Capezzone è quello del suo coetaneo Marco Cappato, che invece non ha nulla per cui si debba nascondere (a parte non avere pagato un biglietto del metrò parigino dieci anni fa) ma, diciamolo in modo affrancato, è quasi altrettanto sfigato per via delle rime in participio passato. Se da una parte l'anagramma di Capezzone è Penecazzo, d'altra parte non è che se la passi molto meglio l'ex eurodecappato: guardate qui sotto cosa ha osato, come si è (ac)conciato.
Ma che ne è invece di Daniele Capezzone, si chiede giustamente Emilio Fede? In effetti non saprei proprio dire se questo di sotto sia Fede o Capezzone. O forse un incrociozzone, un fedezzone. In ogni caso un parruzzone.
Avremo modo di approfondire che ne sia del Capezzone: con uno dei suoi eclatanti scoop la vostra amata Miss Welby ha infatti scoperto, e presto lo rivelerà, dove ammuffisce il quarantenne portavoce di... di coso, lì... scusate, non ricordo più il nome. Ma invece un nome che per associazione di idee sorge spontaneo quando di parla di Capezzone è quello del suo coetaneo Marco Cappato, che invece non ha nulla per cui si debba nascondere (a parte non avere pagato un biglietto del metrò parigino dieci anni fa) ma, diciamolo in modo affrancato, è quasi altrettanto sfigato per via delle rime in participio passato. Se da una parte l'anagramma di Capezzone è Penecazzo, d'altra parte non è che se la passi molto meglio l'ex eurodecappato: guardate qui sotto cosa ha osato, come si è (ac)conciato.
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Festa della donna / 3
Questa sera dalle ore 21 Radio Radicale trasmetterà in diretta la trasmissione Servizio Pubblico condotta da Michele Santoro. Durante gli spazi pubblicitari apriremo le linee agli ascoltatori della Radio per commentare la trasmissione, i fatti del giorno e le iniziative radicali in corso. Il numero per prendere la linea è 06/4880541.
Un altro modo per intervenire in diretta è utilizzando Twitter. Infatti verranno letti in diretta i tweets con l'hashtag #senzafiltri o il tag-menzione @radioradicale.
Puoi seguire la diretta audio e i commenti degli utenti cliccando su questa pagina: http://www.radioradicale.tv/rrlivetwitter.htm
Festa della donna / 2
Notte del 7 marzo 2010, giusto un paio di anni fa, nella sala d’aspetto della stazione di Sacile (PN) un’addetta alle pulizie rinviene il corpo senza vita della 38-enne Francesca Curtolo, originaria di Santa Lucia di Piave (TV), formalmente residente nella vicina Vazzola ma di fatto senza fissa dimora: una clochard morta per arresto cardiaco. Molti avevano visto spesso Francesca scarpinare in 2-3 ore i dieci chilometri sulla strada provinciale da Vazzola alla stazione di Conegliano, dalla quale partiva per trovare rifugio in quella di Sacile. Per questo alcuni automobilisti la deridevano col clacson, e poca gente ne conosceva personalmente quella che talvolta può essere anche una scelta di vita, ma raramente disgiunta da problemi di disoccupazione, disturbi psichici con dipendenza da farmaci e molto spesso alcolismo (anche se non si può dire con certezza fosse quest’ultimo il suo caso).
Sarà forse per un insieme di tutto questo che mi sono sentita qualificata a sopravvivere per un mese da barbona lungo la stessa linea ferroviaria Venezia-Udine, e anche perché già ferrata in materia, provenendo da un mese di analoga esperienza in Gran Bretagna. Ma a Sacile non ci sono mai arrivata. Per viaggiare gratis in treno senza multe occorre prima di tutto opportunamente “perdere” i documenti d’identità e poi, appena partito il convoglio, correre ad autodenunciarsi al controllore, il quale non potrà fare altro che sbatterti fuori alla fermata successiva, dalla quale ripartire col prossimo intercity. Bisogna infatti avere l’accortezza di scegliere treni veloci che fermino solo nelle stazioni principali. Altrimenti partendo, per esempio, da Milano verso il Nord-Est, da un treno locale si rischia di scendere a Chiari (BS) alle 10 del mattino e dover aspettare mezzogiorno il successivo locale per Brescia. Giunti a tappe a Vicenza si eviterà la tentazione di tagliare direttamente per Treviso, altrimenti si può rimanere incastrati per ore nel nulla. Insomma un po’ per volta ci si ritrova espulsi alle 00.44 a Conegliano, e non ci sono più altri treni: bisogna “dormire” qui.
Dormire si fa per dire, perché la sala d’aspetto della stazione consta in tre panche occupate in modo permanente dai residenti abituali, che ne sono rumorosamente gelosissimi pur essendo assistiti dai servizi sociali e godendo delle loro pensioni di invalidità. E così ci si sposta ogni notte da un giardino pubblico dal quale si verrà cacciati dai carabinieri in un altro giardino pubblico dal quale si verrà cacciati dalla polizia di stato a un terzo giardino pubblico convenientemente situato sotto la polizia municipale per loro maggiore comodità nel cacciarti via e tornare infine in stazione per essere cacciati dal metronotte, ultimo nella gerarchia dei cacciatori di vagabondi, nella quale categoria non rientra la polizia ferroviaria solo perché prende servizio alle 7 del mattino.
Mangiare è meno problematico: puntuale alle 11 c’è ogni giorno la mensa gratuita dei frati dietro l’ospedale e per accedervi basta registrarsi presso il Centro di ascolto della Caritas (ogni sabato mattina nell’edificio della pretura). Ed è appunto l’ospedale, nei suoi due complessi comprendendo il De Gironcoli, che offre i soli servizi igienici, in una città di 35.000 abitanti senza gabinetti pubblici, a quanti dovessero inspiegabilmente incorrere nella necessità fisiologica di evacuare i resti del cibo ottimo e abbondante (senza ironia) dei frati, che in cambio di una preghiera la domenica offrono anche un bicchiere di vino. Il vagabondo cosmopolita, che non è xenofobo ma è pur sempre alcolista, siederà a un tavolo di extracomunitari islamici un po’ emarginati dai barboni autoctoni per offrire loro parte del suo lauto pranzo in cambio delle loro ombre.
Bere è un problema relativo: bisogna mettere da parte l’orgoglio ed elemosinare, senza la pretesa di chiedere un euro bensì solo pochi centesimi, e in una mezz’oretta davanti a un supermercato si mette insieme appunto un euro per un cartone di vino o due lattine di birra. L’altro bisogno tossico primario, fumare, invece è gratis (purché ci si accontenti di tabacco) grazie al divieto di fumo nei locali pubblici: ciò ha fatto sì che nella ventina di bar del centro gli avventori fumatori siano costretti a farlo seduti ai tavolini all’aperto, tavolini sui quali è esposta la marca di sigarette che ne qualifica lo status economico superiore e rende loro arduo dirti “non fumo” quando gliela scrocchi, per cui in una sera del fine settimana si riempie un pacchetto da venti in meno di un’ora. Attenzione però a memorizzare bene la vittima, che nel frattempo potrebbe spostarsi da un bar all’altro: il doppio scroccaggio comporta triplo bestemmiaggio.
Insomma abbiamo imparato come viaggiare, mangiare, bere e fumare a costo zero. E aggiungiamo, per il vagabondo acculturato, internet gratis in biblioteca, dove stare al caldo almeno di giorno. Tutte cose delle quali l’organismo umano può fare a meno per lunghi periodi, ma non il dormire: la privazione del sonno, per mancanza di luoghi o per timore di essere derubati dai “colleghi” dei propri pochi averi, a lungo andare è causa di arresto cardiaco. Rip Francesca Curtolo.
Festa della donna / 1
Gli uomini crearono Dio e con le loro religioni schiavizzarono le Donne
di Leon Pinese
Dio disse “E alla donna: (…) sarai sotto la potestà del marito, ed egli ti dominerà” (Genesi 3,16)
Sara e Abramo erano due vecchi in età avanzata, lei ebbe un figlio pur non avendo più le mestruazioni da tempo (genesi 18,11…)
Marzo 2011: Il Vaticano condanna la fecondazione assistita che diventa peccato e considerata atteggiamento peccaminoso ed immorale.Gesù Cristo è nato da una coppia con la fecondazione assistita.
"L’abolizione della religione come felicità illusoria del popolo è necessaria per la sua felicità reale". Karl Marx
Joseph Mengele, medico e criminale nazista denominato anche "Angelo della morte", effettuò atroci e dolorosissimi esperimenti medici sui prigionieri dei lager, in particolare su gemelli e nani nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, mandando a morte oltre 4.000 donne al giorno. Nel dopoguerra con l’aiuto del Vaticano salpò da Genova verso l’Argentina utilizzando la Ratline con l’assistenza dei cardinali Eugène Tisserant, Antonio Caggiano e dal futuro cardinale di Genova Giuseppe Siri.
14 maggio 964: Muore Giovanni XII, papa a 18 anni. Andava a letto con la sorella e teneva un giro di maitresse senza pari. La sua morte seconda voce popolare fu dovuta al diavolo, mentre era a letto con un’adultera di nome Stefania.
30 dicembre 1165: Carlomagno è beatificato da Pasquale III (antipapa d’Alessandro VI). Si sposò a 13 anni, a 14 aveva già un figlio, visse fino alla morte circondato da concubine; ma faceva fustigare a sangue le prostitute sulle piazze dei mercati.
26 agosto 1484: E’ eletto papa in un conclave “simoniaco” Giovanni Battista Cibo di Genova – Innocenzo VIII. Fattosi prete in età avanzata dopo un’esistenza da libertino, avrà ben 7 figli illegittimi. Sarà ricordato per l’ignobile bolla di caccia alle streghe richieste dai domenicani Enrico Iustitore e Giovanni Sprenger per mandare al rogo le donne possedute dal demonio.
4 giugno 1516: Un gruppo di domenicani riferisce al ministro Carlo I: quando fra gli prigionieri c’erano delle donne che avevano partorito, se i bambini piangevano, li prendevano per le gambe e li sbattevano contro le rocce per farli morire.
19 settembre 1839: La Nuova Zelanda è il primo paese che riconosce il diritto di voto alle donne.
8 dicembre 1854: Pio IX proclama il dogma dell’immacolata concezione. La festa dell’8 dicembre era stata istituita da Sisto IV che per rimettere in sesto le finanze utilizzava anche gli introiti delle case di tolleranza di Roma appartenente alla Santa Sede.
18 dicembre 1903: Papa Pio X con un motu proprio de musica sacra vieta alle donne di cantare in Chiesa.
28 gennaio1935: L’Islanda è il primo paese a legalizzare l’aborto.
9 maggio 1960: Negli USA è autorizzata la vendita della pillola anticoncezionale.
22 ottobre 1978: Giovanni Paolo II nei confronti del mondo femminile si richiama all’apostolo Paolo “La donna impari in silenzio con ogni sottomissione. Poiché non permetto alla donna di insegnare, ne di usare autorità sul marito, ma stia in silenzio...”
26 giugno 2002: In Austria sonno ordinate sacerdote 7 donne che il 5 Agosto sono scomunicate dal cardinale Ratzinger.
9 gennaio 2005: Scandalo a Salerno, una suora muore di parto, sparito il neonato.
18 giugno 2005: Una suora romena di 23 anni muore nel corso di un esorcismo ordinato dal clero, veniva legata ad una croce di legno e tenuta a digiuno.
1 giugno 2005: A Siracusa una ragazza madre è stuprata dal prete rieducatore della casa famiglia da lui gestita.
11 agosto 2007: L’associazione per i diritti umani Amnesty International nel suo congresso mondiale in Messico rivendica per le donne che sono stuprate il diritto di abortire. Il cardinale Tarciso Bertone, segretario di stato del Vaticano, condanna questa scelta affermando che “bisogna salvare la vita anche se è frutto di violenza”.
5 marzo 2009: In Brasile una bambina di sei anni abusata per anni dal patrigno all’età di nove anni interrompe la gravidanza.L’arcivescovo di Olinda e Recife, Jose Cardoso Sobrinho, ribadendo che la legge di Dio è superiore a ogni legge umana, ha immediatamente scomunicato la madre della bambina e i medici. L'arcivescovo ha tenuto ad aggiungere che l'olocausto dell'aborto nel mondo è peggiore di quello dei sei milioni di ebrei nella Shoah.
15 novembre 2011: Aliaa Magda El Mahadi, egiziana di 20 anni studia alla American University del Cairo. Si definisce "laica, liberale, femminista, vegetariana, individualista" Ha deciso di andare contro i salafiti e le inevitabili condanne da parte del mondo islamico. ha deciso di pubblicare le sue foto nuda per protestare "contro la società della violenza, del razzismo, della molestia sessuale e dell'ipocrisia"
“ognuno odia il potere che subisce”, Pier Paolo Pasolini
70.000 donne l’anno muoiono per aborti insicuri. Chiesa cattolica contro, ma favorevole alla pena di morte, (11 ottobre 1992 nuovo catechismo della chiesa cattolica art. 2267, regnante Giovanni Paolo II).In Italia una donna su otto ne soffre (oltre3 milioni); in Europa 14milioni e nel mondo 150 milioni. Si tratta della endometriosi.
1908. A New York, le operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l’8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all’interno morirono arse dalle fiamme.
Malato si lascia morire, il sacerdote:
«Anch'io non l'avrei nutrito a forza»
Don Aldo Danieli: «Bisogna dare vita ai giorni e non solo giorni alla vita». Umberto Gasparotto: «Non è un suicidio»
Il Gazzettino
TREVISO - Possibile che un malato di cancro in fase terminale chieda ai medici e agli infermieri di lasciarlo morire di fame e di sete? E, soprattutto, possibile che l'équipe medica scelga di assecondare una richiesta del genere? All'indomani della rivelazione della decisione choc di Antonio, 70enne che qualche tempo fa ha detto al personale dell'hospice "Casa dei gelsi" di Treviso di voler attendere la morte a letto senza più mangiare e bere, preghiera assecondata dai sanitari, la discussione sul fine vita torna ad accendersi.
«A un certo punto se ci si lascia andare si segue soltanto quella che è una legge naturale: confesso che se fossi stato io nei panni dei medici non l'avrei mai costretto a mangiare e a bere - rivela don Aldo Danieli, parroco di Paderno di Ponzano (Treviso), da sempre in prima linea sulle questioni morali ed etiche - perché bisogna dare vita ai giorni e non limitarsi a dare dei giorni alla vita, aspetto che è valido anche quando si parla di accanimento terapeutico e che non va certo fuori dalle indicazioni date dalla Chiesa».
Quando una malattia terribile come un tumore fa scattare il conto alla rovescia, insomma, la persona che sta soffrendo, ma che è ancora lucida, ha il diritto di lasciarsi spegnere. Ed è esattamente quello che ha fatto Antonio. «A un certo punto ci ha detto di non voler più mangiare e bere - ha raccontato la presidente dell'Advar, Anna Mancini, alla fine del convegno sul testamento biologico organizzato venerdì sera all'Eden - era lucido e si è disteso a letto dove ha aspettato, immobile, la morte». Nessuno poteva fermarlo.
«Non si può certamente costringere una persona lucida a mangiare e bere - ha precisato Umberto Gasparotto, presidente del comitato di Bioetica dell'Usl 9 - ma non è un suicidio, perché si arriva a un momento in cui è l'organismo stesso a rifiutare acqua e cibo».
Don Aldo Danieli, invece, è ancora più diretto. «Leggo questa difficile decisione come il suicidio di una persona che non ha più veri spazi di libertà - conclude il sacerdote - è un dolore che va guardato con rispetto e senza dare giudizi».
Continuamoscon nuestras acciones. Muchos tibetanos están listos para auto inmolarse y queremos intentar evitarlo.
El próximo sábado 10 de marzo, día en que recordamos los 53 años del levantamiento del pueblo tibetano contra la invasión de China, internacionalmente hemos decidido seguir con las manifestaciones, huelgas de hambre y otras iniciativas.
La Fundació Casa del Tibet y la Comunidad Tibetana estamos organizando una gran manifestación en frente a la embajada de China en Madrid (c/ Arturo Soria, 113 28043 Madrid), entre las 11h y las 13h. Saldremos de Barcelona en autocar el viernes 9 por la noche y volveremos el sábado 10 por la tarde. Podéis ver m&aacu te;s detalles en este enlace >>
¡Ahora es el momento de la acción! ¡Participad!
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