COME HO DOVUTO CONFRONTARMI CON LE SIGARETTE ELETTRONICHE

[in questo blog i titoli sono casuali, non fateci caso. In realtà il post riguarda politica e governo italiani, col ministro Quagliariello]

L'altroieri presso una delle mie tabaccherie usuali nei dintorni del posto ove latito (sono 5 licenze di tabacchi, fumo molto e non mi piace farmi vedere troppo spesso nella stessa, sennò pensano che fumo troppo, che è vero) beh mi sono decisa a prendere 'ste cazzo di cosiddette sigarette elettroniche. Una singola da circa dieci euri. Non potevo permettermi una ricaricabile molto più costosa, né volevo: ho voluto invece fare un esperimento inserendomi di persona nella vicenda delle codiddette sigarette elettroniche, che suscita sgomento nella società e soprattutto in quel segmento di società - si faccia avanti chi oserebbe stupirsene -, costituito dai fumatori.

Fatto sta che fumo 'sta storia famosa (o famo 'sta storia fumosa, fate voi) di sigaretta elettronica e devo ammettere che mi soddisfa abbastanza, perfino sorprende riflettendo sui vantaggi. Per esempio, obsoleti i puzzolenti portacenere che prima o poi dovevi pur svuotare, e sopravvissuti solo come preziosi soprammobili d'arte dei XIX e XX secoli, quelli in cui maggiormente si incendiarono combustibili di varia natura in gran quantità. E poi poter guardare un film in televisione svaporando tranquillamente in compagnia di parenti e amici non fumatori, dove e quando invece allo stato dell'arte sono costretta a poter fumare solo sul balcone durante la pubblicità, e contemporanemente fare pipì. Vabbè, la pipì dovrò continuare a farla sul balcone, in salotto non è consentito, ma almeno "fumare" posso finalmente farlo dentro al caldo.

Numerosi altri sono i vantaggi che ho scoperto (e perciò doverosamente riporto questa mia esperienza personale) della sigaretta elettronica. Anzi potrei elencare decine di altri vantaggi tranne un paio di svantaggi. Numero uno, non si capisce quando finisce. Con quelle normali, già confezionate o auto-rollate che siano, un'idea te la fai: un cm trasformato in cenere uguale 1-2 tiri, un cm rimanente uguale ancora 1-2 tiri. In media, diciamo, una decina di tiri con una cartina corta. Invece queste nuove sighe rimangono sempre della stessa lunghezza, 10 e più centimetri "filtro" compreso, per cui il neo-post-drogato alle prime armi come me non è in grado di calcolare quando gli sarà necessario rifornirsene ulteriormente, il sapere talchè essendo per il tossicodipendente una delle principali motivazioni di scopo importante e urgente nella vita: NUMERO UNO, appunto, VEDI DI NON RIMANERE ANCORA SENZA TROPPO A LUNGO. Ma grazie tante, fin li ci arrivo anch'io, cosa credete?

L'unico altro problema veramente serio è: come si fa se si vuole far su una canna? Non posso mica mescolare fumo o erba con plastica e silicio, mi occorrono carta e tabacco. Problema che per il momento non si presta a facile soluzione: nel caso si renderà necessario continuare ad acquistare cartine e tabacco naturali, nonché biglietti dei trasporti pubblici di varie foggie e municipalità nel mondo per arrotolare i filtrini. L'opinione del ministro delle riforme Gaetano Quagliariello è che non si tratti di un problema istituzionalmente insormontabile come potrebbe sembrare a prima vista a un qualsiasi "Tacchino nello Yogurt", per usare una metafora bersano-renziana finora inaudita, quanto piuttosto rappresenti il caso di una molto più vasta e seria riflessione antiproibizionista. 

IL MINISTRO QUAGLIARIELLO è un volatile tutto d'un pezzo, e non ci sta coi luoghi comuni. A Crozza, che lo sollecita a scendere dal lampadario, Quagliariello replica deciso che non intende scendere dal lampadario. La lapidaria quagliarelle anima il dibattito nella voliera, e tutti si pongono numerose domande, tra le quali la più frequente nel popolo è: da dove sbuca codesto curioso volatile dalle orecchie imbullonate à la Frankenstein? (da cui l'etimologia in quanto discendente diretto di Gaetano Frankestein LXXIV di Transilvania). Domanda retorica: Quagliariello non poteva che sbucare dal solito Partito radicale (la tuba per conigli di Pannella), come spiega Wikipedia.

Quel che Wipikepia però non vi racconta, è che Pannella fa un pacco di soldi con tutte queste cessioni ai club più facoltosi. Solo per il 2013 si prevede che succhierà a Berlusconi 50mila euro al giorno di royalties per il brevetto su Capezzone, più di quanto il magnate italiano caduto in disgrazia su tutti i fronti debba pagare di alimenti alla sua seconda ex moglie Veronica Lario. Per tacer di Elio Vito, attualmente in garanzia scaduta, e Benedetto Della Vedova, valente di talento che ancora rende benino alle tasche del satrapo pennuto dio dei pennuti, il quale lucra anche sul Pd grazie al leasing di Roberto Giachetti in sciopero della fame per 99 anni, rinnovabili.

Poi faccio la cazzata madornale, ma che a pensarci bene col senno di poi era quella più ovvia e banale che potesse capitare, che conoscendomi ci si sarebbe potuti aspettare puntuale: con un gesto automatico classico dell'antropologia welbiana APPICCO IL FUOCO ALLA CIMA DELLA SIGARETTA ELETTRONICA CON L'UNICO DEI MIEI ACCENDINI BIC ANCORA FUNZIONANTE SU QUATTROCENTO NON PIU' FUNZIONANTI AMMASSATI SUGLI SCAFFALI CHE MI CIRCONDANO IN CELLA. Ciò determina la perdita di funzionalità della sigaretta elettronica: è come se avessi spento un toscano sullo schermo del cellulare, è da buttare. Occorre prenderne un'altra. Approfitto per prenderne una di marca diversa per fare il confronto. 

Qui devo aprire un breve paragrafo sui gusti propostimi: anice, caffè, menta, standard non aromatizzata leggera di nicotina e standard più pesantina). Ovviamente sono andato dritto per l'ultima senza esitazioni. Non mi piacciono l'anice né il caffè, la menta così così. Ciò che bramo è NICOTINA, più inalazione e gestualità. EBBENE QUAGLIARIELLO GIUSTAMENTE SI DOMANDA: Una rottura di palle pazzesca, questa dell'eutanasia. Ma veramente i radicali sono più cocciuti dei carabinieri per andarsi a inguaiare in una rogna come l'eutanasia, per tacer dell'esperanto?

La battaglia per l'eutanasia non è altro che quella per l'antiproibizionismo, ma questa è una considerazione banale. Consideriamo invece la gravissima posizione di Pannella: il leader storico è trisessuale, ottosessuale, pansessuale... Uno scandalo, come tutta la sua vita. Sospetterete la mia opinione come sbilanciata a favore di Pannella. Proprio così, complimenti per l'azzeccato sospetto! Pannella, per il bene del Paese, deve essere sempre girato al contrario a ogni cambio di ora solare/legale. Semplicemente capovolto, come una clessidra. Capovolgendo Pannella per l'eternità il nostro Paese, l'Italia, otterrà risultati di gran lunga migliori rispetto agli attuali e conoscerà fasti sconosciuti perfino all'Impero, al Rinascimento e al Risorgimento.

Ma si diceva che il proibizionismo sulle droghe è un fatto curioso. Indeed. Prendiamo per esempio, e in tema, il famoso paradosso di Pannella-Berlusconi. Come è noto, il paradosso consiste nel confronto tra come reagirebbero i due popolari ma ben diversi leader in un ipotetico scenario politico X, concludendo infine il paradosso che la tetra-zoo-probabilità di un evento simile sarebbe equivalente a quella del verificarsi di una scarica zombo-vulcanico-verticale, tanto per capirci. E mi fa piacere che ci siamo capiti. Ma resta il problema Quagliariello, il parlamentare e ministro che non ne vuole sapere di scendere dal lampadario. Da questo fatto oggettivo la lobby dei cacciatori ne esce rinvigorita nei ranghi, ma per adesso il Quagliariello svolazza ancora abbastanza liberamente come ai tempi in cui s'intrecciava come il vento tra le zampe delle pecore nelle highlands, qualunque sia la misteriosa ragione per cui mi sia passata per la mente questa immagine bucolica. 

Quasi quasi nel prossimo post vi informo su Capezzone. Per consultare altri ministri del governo italiano vedi anche Emma Bonino, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Flavio Zanonato)

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